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Individualizzazione di azioni educative al Nido - Buone pratiche

Il seguente articolo nasce da una serie di riflessioni per individuare delle buone pratiche su come le educatrici di asilo nido possano concretamente operare l’individualizzazione delle loro azioni educative, cioè come proporre in concreto un’azione educativa a ciascun bambino in maniera differenziata e calibrata su di lui.
Le seguenti buone pratiche vogliono essere uno spunto per le educatrici di asilo nido, e non vogliono essere né esaustive né assolute. Esse nascono principalmente per essere discusse nel gruppo di lavoro e inserite nel progetto educativo e nella programmazione didattica. Alcune sono invece relative alla gestione pratica delle singole situazioni educative. L'articolo è stato curato dalla psicologa Milena De Giorgi, partendo da una serie di riflessioni sviluppate all'interno di varie equipe educative di Nidi d'infanzia.

Importanza per le educatrici di buone pratiche di individualizzazione

L’importanza per le educatrici di buone pratiche di individualizzazione elaborate, discusse e condivise a livello di gruppo di lavoro consiste nell’affrontare i problemi della vita lavorativa negli asili nido con più tranquillità e risolverli con più efficacia ed efficienza.

Vedremo ora 6 ambiti in cui è utile esplicitare l’individualizzazione educativa e applicare delle buone pratiche:

  1. Visione della crescita e dello sviluppo dei bambini
  2. Progetto Educativo
  3. Programma Didattico
  4. Situazione educativa in atto
  5. Interazioni Educatrici - Bambini
  6. Relazioni con le famiglie

 

1. Visione della crescita e dello sviluppo dei bambini

È utile alle educatrici di asilo nido focalizzarsi su una visione della crescita e dello sviluppo dei bambini che espliciti chiaramente l’individualizzazione; tale visione deve essere condivisa all’interno dell’intero gruppo di lavoro. Questo può essere convenientemente fatto nella definizione della “vision” e della “mission” degli asili nido stessi (ad esempio nella Carta dei Servizi), o inserendola nel progetto educativo. Tale visione permetterà, nella pratica quotidiana, di affrontare con calma eventuali imprevisti e problemi basandosi su principi espliciti.

La visione individualizzata della crescita e dello sviluppo dei bambini deve considerare esplicitamente almeno i seguenti 2 punti: 

2. Progetto educativo

Il progetto educativo è il documento che esplicita le basi delle interazioni educative tra educatrici e bambini. È logico quindi che l’individualizzazione vi compaia in maniera esplicita, durante tutta l’elaborazione.

È possibile esplicitare, nel progetto educativo, alcune buone pratiche relative alla individualizzazione. In particolare è bene prevedere: 

3. Programma didattico

Il Programma didattico è il documento che dettaglia le attività educative strutturate proposte dalle educatrici di asilo nido ai bambini. È logico quindi che l’individualizzazione vi sia indicata in maniera esplicita, attività per attività, in particolare per quanto riguarda:  

4. Situazione educativa in atto

L’individualizzazione deve essere concretamente messa in atto da parte dell’educatrice di asilo nido durante la proposta della situazione educativa e il suo svolgimento. Per individualizzare l’azione educativa, è consigliabile per l’educatrice:  

5. Interazioni Educatrici-Bambini

Qui sono raccolte alcune indicazioni che permettono d’individualizzare l’azione educativa delle educatrici nelle varie situazioni (strutturate, non strutturate, routine, transizioni). Ricordiamo che le routine ricoprono la maggior parte del tempo che il bambino passa all’asilo nido.

Per l’individualizzazione delle interazioni tra educatrice di asilo nido e bambino vedremo i seguenti punti: 



Nota. È interessante notare che il metodo della cura responsiva (vedi Cura Responsiva al Nido – Modello operativo) raccoglie questi 5 punti in maniera organica e esalta l’individualizzazione delle azioni educative dell’educatrice di asilo nido.

6. Relazioni con le famiglie

È consigliabile rendere manifesta l’attenzione per l’individualizzazione delle azioni educative alle famiglie. Un buon sistema consiste nel raccogliere le informazioni che il genitore fornisce all’entrata in forma sistematica e scritta (ad esempio: su una scheda con il nome del bambino ben indicato). Inoltre, questo sistema facilita la trasmissione delle informazioni tra le educatrici che si succederanno in turno.

Due esempi d’individualizzazione delle azioni educative in asilo nido rivolti alle famiglie sono il Progetto di controllo sfinterico (vedi Controllo sfinterico al nido – Progetto) e una documentazione costante (vedi Documentazione al Nido e articoli collegati) che renda evidente a ciascun genitore l’individualizzazione educativa verso il proprio figlio. Abbiamo osservato in anni di lavoro che questo tipo di documentazione è particolarmente apprezzato dalle famiglie, poiché rende trasparente (e condivisibile) all’esterno il modo in cui si opera in asilo nido e le coinvolge maggiormente nella vita del servizio e nell’agire quotidiano delle educatrici verso i loro figli.

Bibliografia

Bondioli A., Mantovani S. (2001). “Manuale critico dell'asilo nido”. FrancoAngeli ed.
Courage M. L. & Richards J. E., (2008) “Attention”. In Haith M. M. & Benson J. B., (Eds). “Encyclopedia of Infant and Early Childhood Development”. Academic Press. Pag. 109-110
Richards J. E., “Attention” (2005). In Hopkins B., Barr R. G., Michel G. F. & Rochat P., (Eds). “The Cambridge Encyclopedia of Child Development”. Cambridge University Press, New York. Pag. 283

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Conclusione - Individualizzazione di azioni educative al Nido - Buone pratiche

In questo articolo abbiamo proposto alcune riflessioni, condensate in buone pratiche, su come le educatrici di asilo nido possano concretamente operare l’individualizzazione delle loro azioni educative, cioè come possano proporre in concreto un’azione educativa a ciascun bambino in maniera differenziata e calibrata su di lui. Abbiamo visto i 6 ambiti in cui è utile esplicitare l’individualizzazione educativa e applicare delle buone pratiche: 1) Visione della crescita e dello sviluppo dei bambini; 2) Progetto Educativo; 3) Programma Didattico; 4) Situazione educativa in atto; 5) Interazioni Educatrici - Bambini; 6) Relazioni con le famiglie. Per ciascun ambito abbiamo analizzato in dettaglio alcune buone pratiche su come le educatrici di asilo nido possano operare l'individualizzazione delle proprie azioni e pratiche educative.


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