In quest’articolo proporremo nostre riflessioni sulla lettura come strumento educativo in asilo nido, in particolare dal punto di vista delle educatrici. Vedremo, infatti, i tipi di lettura comunemente usati in asilo nido, proponendo alcune riflessioni sul comportamento dell’educatrice di asilo nido durante la lettura.
Vedremo poi il valore della lettura come attività educativa e l’importanza della ripetizione che accompagna la lettura. Infine, proporremo alcune riflessioni sulla comprensione della lettura, l’importanza che tale comprensione ha per il bambino e come l’educatrice di asilo nido possa migliorarla.
L’articolo prende spunto da riflessioni sulle nostre attività negli asili nido, su corsi di formazione condotti dalla dr.ssa Milena De Giorgi e dai lavori di E. Catarsi (vedi ad esempio Catarsi, 2001), ed è stato da lei redatto.
La lettura di libri con immagini, nelle sue varie forme, è uno degli strumenti educativi più duttili e stimolanti che le educatrici possono usare con i bambini di asilo nido. Dato però lo sviluppo di questi bambini, la lettura al nido assume connotati diversi da quanto sarà nelle età successive. Per una descrizione dell’utilità del libro e della sua lettura come strumento educativo, si rimanda a Libro come strumento educativo.
Il libro è uno strumento educativo che deve essere, nella maggioranza dei casi, mediato ai bambini da parte dell’educatrice con una lettura adeguata. I tipi diversi di lettura all’asilo nido sono, seguendo Catarsi (2001):
In dettaglio:
La Lettura narrativa è basata unicamente sulla lettura ad alta voce dell’educatrice. Il testo è presentato al bambino così come scritto nel libro illustrato. Questo tipo di lettura è tipico delle prime proposte di uno specifico libro, quando i bambini ancora non conoscono e non sono coinvolti nella storia.
Lettura ad alta voce dell’educatrice, che propone, illustra e svolge la storia descritta nel libro in base ai feedback che riceve dai bambini. Stimola la capacità di ascolto, aumenta i possibili stimoli per sviluppare l’attenzione, dilata i tempi di attenzione, favorisce la creazione di immagini mentali e di collegamenti tra vari aspetti della storia. Inoltre permette di passare in maniera naturale alla forma dialogata (vedi dopo) con il crescere dei bambini.
Questo tipo di lettura, basato sull’analisi dei feedback che i bambini inviano all’educatrice, è tipico delle prime esperienze con i libri (ad esempio bambini di 12-18 mesi). L’analisi del feedback è fondamentale per l’individualizzazione dell’esperienza di lettura con ciascun bambino; ad esempio, quando un bambino manifesta:
Per una analisi dell’individualizzazione delle azioni educative, vedi Individualizzazione di azioni educative al Nido - Buone pratiche.
Nella lettura ad alta voce, l’educatrice riceve dai bambini e adatta quanto legge, mentre nella dialogata l’educatrice coinvolge proattivamente i bambini.
La lettura dialogata (anche “dialogic reading”: Whitehurst et al., 1994; Whitehurst et al., 1999) mira a coinvolgere in maniera intenzionale, proattiva e sistematica i bambini (con domande, stimolando i loro interventi, con rispecchiamento verbale, indicando parti dell’immagine, ecc.).
Il testo e/o le immagini del libro diventano così una base su cui l’educatrice con ciascun bambino crea una propria storia.
Questa storia interattiva sarà poi la base delle future ripetizioni nella lettura del libro (il bambino si aspetta di intervenire in quello specifico passaggio, con quella specifica frase, ecc.).
La lettura dialogata delle educatrici è molto stimolante per i bambini, come è stato rilevato anche da Maria Silvia Barbieri e Antonella Devescovi che hanno scritto al riguardo:
«Questi due stili [lettura narrativa e lettura dialogata] non differiscono per il ruolo assunto dall'adulto, che è sempre dominante e “pedagogico”, quanto per il diverso modo di tener conto del livello cognitivo del bambino. Mentre nel primo stile tale livello è determinato dalla rappresentazione che l'adulto ha di esso, nel secondo viene direttamente controllato durante l'interazione consentendo di calibrare adeguatamente gli interventi successivi. Questo stile sembra essere più efficace, specie quando i bambini presenti sono più di uno, ognuno con la sua specifica competenza linguistico-cognitiva» (Barbieri & Devescovi, 1989)
Inoltre, data la possibilità di scegliere preventivamente i libri e progettare educativamente i punti su cui stimolare i bambini, la lettura dialogata è da considerarsi la più interessante dal punto di vista operativo in un asilo nido.
Nota. La lettura dialogata è utilizzabile con un piccolo gruppo di bambini sopra i 18 mesi.
Nella narrazione, il supporto grafico è solo una traccia su cui l’educatrice racconta a voce una storia (racconto orale).
Anche la narrazione può essere dialogata. Oltre alla narrazione di una favola, fiaba o storia, altri esempi sono: i racconti che l’educatrice fa davanti l’armadietto di ciascun bambino, quando vi passa davanti; la storia che racconta usando le foto dei bambini; la storia che racconta usando i pannelli decorati appesi al muro.
Nota. L’educatrice può migliorare l’efficacia educativa dell’attività di narrazione raccontando da sola più volte la storia (ad alta voce) prima di presentarla ai bambini. È utile anche riascoltarsi al registratore.
L’educatrice deve inoltre porre attenzione alle specifiche modifiche che ciascun bambino apporta alla storia, promuovendole e sfruttandole con verbalizzazioni o stimoli specifici che avrà cura di inserire nella narrazione.
Il rapporto tra l’educatrice ed il bambini, durante la lettura, deve essere caratterizzato da un atteggiamento incoraggiante e di conferma con:
In asilo nido sono solitamente usuali due posture:
L’educatrice può migliorare l’efficacia educativa dell’attività con il libro leggendolo da sola più volte (ad alta voce) prima di presentarlo ai bambini. È utile anche riascoltarsi al registratore.
L’educatrice deve inoltre porre attenzione alle specifiche modifiche che ciascun bambino apporta alla storia, promovendole e sfruttandole con verbalizzazioni o stimoli specifici che avrà cura di inserire nella lettura (ad esempio: “A., tocca a te dirci cosa fa il lupo adesso!”, con A. di 30 mesi).
Essendo la proposta di lettura di un libro un’attività educativa, l’educatrice dell’asilo nido deve:
Caratteristica della lettura in asilo nido è la sua ripetizione immediata: i bambini chiedono la ripetizione della storia più volte consecutive (“Ancora!”).
La ripetizione della storia permette ai bambini di esercitare il controllo sulle emozioni scaturite dalla lettura e sul suo contenuto (si pensi ad esempio alle parole nuove), e all’educatrice di individualizzare sempre più l’azione educativa della lettura (si pensi ad esempio a: verificare se le nuove parole sono state comprese con il significato inteso e la pronuncia corretta; proporre delle “estensioni” dell’attività ai bambini coinvolti in maniera individuale).
Nota. Se i bambini non chiedono la ripetizione, è probabile che quel racconto non sia coinvolgente o sia inadatto al loro livello di sviluppo (di solito manifestano tale disinteresse già durante il racconto).
Inoltre una lettura prolungata (oltre i dieci minuti) stanca i bambini che vorranno muoversi. Nel primo caso è consigliabile provare subito con un altro libro, anche interrompendo la lettura in corso.
Nel secondo caso è consigliabile interrompere l’attività e far muovere i bambini. La volta successiva l’educatrice potrà proporrre una versione abbreviata della storia, o un altro libro.
La comprensione della lettura è un aspetto che l’educatrice di asilo nido deve sempre valutare. Infatti, la lettura di un libro permette al bambino di conoscere molte cose: parole nuove, azioni, emozioni, ecc., spesso indicate con termini più complessi e meno familiari (Cunningham & Stanovich, 1998).
Tutto ciò, sopratutto per le prime letture di un libro, può essere facilmente confuso o confondere il bambino (si pensi a immagini che non rispecchiano la storia, o a situazioni e oggetti molto lontani da quelle familiari al bambino).
In particolare, alcune ricerche dimostrano che i bambini sotto i 4 anni hanno grandi difficoltà a comprendere il significato di nuove parole proposte solo durante la lettura (Eller et al., 1988; Elley, 1988; Robbins & Ehri, 1994).
L’educatrice deve quindi analizzare quanto ciascun bambino comprende, per:
Il metodo per farlo è l’analisi del feedback ricevuto da ciascun bambino e la ripetizione.
Barbieri M. S., Devescovi A. (1989). “Leggere insieme una storia: il comportamento di spiegazione dell'adulto al bambino”, in Barbieri M.S. (a cura di), La spiegazione nell'interazione sociale, Torino, Loescher, 155
Catarsi E. (a cura di), (2001). “Lettura e narrazione nell’asilo nido”. Ed. Junior
Cunningham, A. E., & K. E. Stanovich (1997). “Early reading acquisition and its relation to reading experience and ability 10 years later”. Developmental Psychology 33, 934–945;
Eller, G., Pappas C. C. , & E. Brown E. (1988). “The lexical development of kindergartners: Learning from written context”. Journal of Reading Behavior 20, 5–24
Elley, W. B. (1988). “Vocabulary acquisition from listening to stories”. Reading Research Quarterly 24, 174–187
Robbins, C., & Ehri L. C. (1994). “Reading storybooks to kindergarteners helps them learn new vocabulary Words”. Journal of Educational Psychology 86, 54–64
Whitehurst, G. J., Epstein J. N., Angell A. L., Payne A. C., Crone D. A., & Fischel J. E. (1994). “Outcomes of an emergent literacy intervention in Head Start”. Journal of Educational Psychology 86, 542–555;
Whitehurst, G. J., Zevenberg A. A., Crone D. A., Schultz M. D., Velting O. N., & Fischel J. E. (1999). “Outcomes of an emergent literacy intervention from Head Start through second grade”. Journal of Educational Psychology 91, 261–272.
Per una descrizione dell’utilità del libro e della sua lettura come strumento educativo, vedi Libro come strumento educativo.
Per un’analisi dell’individualizzazione delle azioni educative, vedi Individualizzazione di azioni educative al Nido - Buone pratiche.
Una discussione su come applicare la lettura in asilo nido per lo sviluppo del linguaggio dei bambini è presentata in Lettura al Nido e Sviluppo del Linguaggio.
In quest’articolo abbiamo proposto alcune riflessioni sulla lettura come strumento educativo in asilo nido, in particolare dal punto di vista delle educatrici.
I tipi di lettura usabili in asilo nido sono: 1) Lettura narrativa, basata unicamente sulla lettura ad alta voce dell’educatrice; 2) Lettura ad alta voce, basata sulla lettura ad alta voce dell’educatrice che propone e dipana la storia descritta nel libro in base ai feedback che riceve dai bambini; 3) Lettura dialogata, basata sul coinvolgere in maniera intenzionale, proattiva e sistematica i bambini; 4) Narrazione (un vero e proprio racconto orale).
Abbiamo successivamente osservato il comportamento che l’educatrice di asilo nido deve tenere durante la proposta delle attività di lettura, soffermandoci sulla necessità che tale comportamento sia improntato all’incoraggiamento e alla conferma. Con riferimento all’azione dell’educatrice durante la lettura, abbiamo visto una nota sulla postura del corpo e su come l’educatrice stessa possa rendere più efficace la propria azione educativa migliorando la lettura.
Abbiamo poi osservato che la lettura, in quanto attività educativa, deve essere: a) Elaborata nel progetto educativo; b) esplicitata nel programma didattico; c) inserita nella pratica educativa quotidiana. L’importanza della ripetizione delle letture è stato qui evidenziato.
Infine, abbiamo proposto alcune riflessioni sulla comprensione della lettura. Essa, infatti: a) Permette all’educatrice di asilo nido di migliorare la propria azione educativa; b) Permette al bambino di usufruire al massimo della lettura come esperienza educativa. La comprensione della lettura, dal punto di vista pratico di una educatrice di asilo nido, è ottenibile con l’analisi del feedback ricevuto da ciascun bambino e la ripetizione.