Sviluppo emotivo e Progetto Educativo al Nido
In questo articolo proporremo alle educatrici alcune riflessioni su come inserire lo sviluppo emotivo dei bambini di asilo nido nel Progetto Educativo.
L’articolo prende spunto da uno scritto di Hyson, Copple, e Jones (2006) - cui si rimanda per ulteriori approfondimenti - sul quale abbiamo riflettuto pensando alla realtà degli asili nido italiani, ed è stato redatto dalla psicologa Milena De Giorgi. L’articolo mira a innescare una discussione tra tutte le educatrici interessate, sia nel proprio gruppo di lavoro, sia sulla nostra pagina Facebook.
Importanza per le educatrici dello sviluppo emotivo nel Progetto Educativo
Per le educatrici di asilo nido, inserire in modo adeguato lo Sviluppo Emotivo nel proprio Progetto Educativo assume importanza poiché sviluppare la competenza emotiva dei bambini è cruciale per la loro successiva affermazione sia in campo emotivo-affettivo, sia in campo sociale, sia in campo scolastico (Shonkoff & Phillips, 2001). Vedremo che il Progetto Educativo è il documento “naturale” in cui esplicitare questa attenzione da parte delle educatrici.
Perché questo articolo?
Di sviluppo emotivo in asilo nido si parla da anni in Italia. Il nostro articolo vuole da una parte costituire una base per una discussione sul come inserire concretamente tale sviluppo nel proprio Progetto Educativo, dall’altra focalizzare l’attenzione delle educatrici sulla necessità di esplicitare in maniera puntuale e formalizzata tale sviluppo nel documento del Progetto Educativo stesso.
Come considerare lo sviluppo emotivo nel Progetto Educativo degli asili nido
Hyson, Copple, e Jones (2006) hanno ricapitolato diverse ricerche relative alla prima infanzia (0-5 anni), in particolare per quanto riguarda aspetti relativi alle metodologie impiegate e il tipo di relazione tra educatrici/insegnanti e bambini. Gran parte delle riflessioni da loro proposte sono spostate verso fasce d’età superiori a quella degli asili nido. Alcune indicazioni sono però adattabili alla realtà operativa degli asili nido italiani e potenzialmente utili alle educatrici.
Ad esempio, per favorire lo sviluppo emotivo dei bambini, le educatrici possono inserire esplicitamente nel proprio progetto educativo i seguenti 6 punti:
1. Creare un ambiente emotivo “sicuro”
1. Creare un ambiente emotivo “sicuro”
Un ambiente emotivo “sicuro” è un ambiente di contenimento in cui i bambini possono esprimere liberamente le loro emozioni.
In questo naturalmente rientra sia la predisposizione di spazi e tempi (si pensi alla necessità di garantire coerenza e stabilità nel tempo dei vari momenti della giornata), sia l’ambiente affettivo-relazionale sia la presenza dell’educatrice di asilo nido crea. Se le educatrici progettano e realizzano poi concretamente un tale ambiente, i bambini saranno in grado di esplorare e imparare a loro agio.
Nel progetto educativo deve essere esplicitato come si creerà tale ambiente emotivo sicuro e la sua valenza educativa.
2. Proporsi come “modello” con risposte emotive appropriate e reali
2. Proporsi come “modello” con risposte emotive appropriate e reali
I bambini adottano con facilità i modi di esprimere le loro emozioni osservando gli adulti attorno a loro. Ecco quindi la necessità da parte delle educatrici di asilo nido del proporsi come modello con risposte emotive alle varie situazioni che siano appropriate e coerenti sia alla singola situazione (non al bambino coinvolto) sia nel tempo (stessa situazione in giorni diversi). Le risposte devono essere “reali”: questo significa sia che le educatrici esprimono ciò che provano in quel momento, con tutte le proprie sfumature personali (e non quello che “dovrebbero” provare secondo la società, il gruppo, i genitori o altri) sia che non devono far ricorso ad espressioni rituali (ad esempio: evitare sorrisi sempre uguali, o fatti a tutti i bambini mentre si trattava di una situazione individuale).
La necessità di esprimere ciò che provano in quel momento, in maniera coerente tra messaggio verbale e non verbale, è data dal fatto che già dai 18-24 mesi il bambino:
- Segue l’educatrice osservandone le azioni e imitandone alcune
- Osserva e interpreta correttamente il linguaggio non verbale dell’educatrice (espressione facciale postura, emozioni, ecc.), ma non riesce a risolvere le incoerenze con quanto a lui detto (ad esempio “va tutto bene” ma l’educatrice è molto tesa, arrabbiata o dimostra preoccupazione). Tale incoerenze gli procurano disagio
Questo non significa che le educatrici si comportino tutte allo stesso modo: non stiamo parlando di un singolo modello unico di risposta!
Quello che deve essere deciso in fase di progettazione educativa e poi esplicitato nella pratica quotidiana è che ogni singola educatrice dovrà proporsi come modello con le proprie personali risposte, in maniera coerente nel tempo.
A livello di equipe educativa potrà essere valutato un insieme di risposte a situazioni specifiche (un “modello espressivo di base”), ma l’interpretazione e l’applicazione di tali risposte è necessariamente compito di ogni singola educatrice.
Il modello espressivo riguarda tutti gli atteggiamenti corporei (in particolar modo il rilassamento muscolare e la calma, il contatto oculare e fisico), vocali (tono di voce, velocità) e verbali (parole e frasi usate).
Un appunto particolare riguarda l’uso tipico degli adulti di forme retoriche astratte quali l’ironia, il sarcasmo e l’eufemismo, totalmente non capibili dalle menti dei bambini di asili nido.
3. Aiutare i bambini a capire le emozioni proprie ed altrui
3. Aiutare i bambini a capire le emozioni proprie ed altrui
Le educatrici possono promuovere la comprensione delle emozioni. Ciò permette ai bambini di capire meglio le emozioni loro e degli altri, divenendo nel tempo più empatici e in definitiva più socialmente competenti.
La promozione della comprensione può passare attraverso delle semplici spiegazioni verbali, coerenti con quanto espresse dal linguaggio corporeo.
Ad esempio, l’educatrice triste dirà ai bambini “Oggi sono triste perché…”. Al bambino arrabbiato si potrà dire “Ecco, ora ti senti arrabbiato…”, ecc.
Nel Progetto Educativo deve essere esplicitato come si aiuteranno i bambini a capire le emozioni proprie ed altrui.
4. Favorire e supportare la regolazione, da parte dei bambini, delle loro emozioni
4. Favorire e supportare la regolazione, da parte dei bambini, delle loro emozioni
I bambini sviluppano ben presto strategie di regolazione delle proprie emozioni (vedi Empatia e gestione delle emozioni in asilo nido), sia tramite autoconsolazione (ad esempio: uso di oggetti, del ciuccio, oggetto transizionale), sia tramite ricerca dell’educatrice (contatto fisico), sia allontanamento (ad esempio si ritira nel luogo tana). Naturalmente queste prime strategie non sono collegate solo ad emozioni negative: si pensi alla condivisione del piacere di una nuova scoperta che il bambino porta (materialmente!) all’educatrice.
È importante che l’educatrice rispetti, favorisca e supporti queste prime strategie di regolazione.
Nel progetto educativo deve essere esplicitato come si favoriranno e supporteranno la regolazione delle loro emozioni da parte dei bambini.
5. Riconoscere e apprezzare gli stili espressivi propri di ogni bambino
5. Riconoscere e apprezzare gli stili espressivi propri di ogni bambino
Uno degli strumenti più importanti a disposizione delle educatrici per lo sviluppo e l’educazione dei bambini è il rispetto e l’apprezzamento delle differenze espressive anche emotive. Entrambi permettono lo sviluppo dell’autostima e dell’autonomia.
Nel progetto educativo deve essere esplicitato come si riconosceranno e apprezzeranno gli stili espressivi propri di ogni bambino.
6. Associare emozioni positive all’apprendimento e all’educazione
6. Associare emozioni positive all’apprendimento e all’educazione
Le nuove situazioni, non solo educative, possono generare frustrazioni.
Per permettere ai bambini di imparare a gestire e tollerare tali frustrazioni e in definitiva a raggiungere risultati nel futuro, le educatrici offrono ai bambini il maggior numero di opportunità per fare esperienza e superare queste frustrazioni fornendo loro emozioni positive (ad esempio: apprezzare i loro risultati parziali, fornire vicinanza in un particolare momento, non accelerare la fine dell’esperienza, ecc.).
In pratica, queste espressioni di emozioni positive dell’educatrice si configurano come rinforzi positivi.
Questi punti possono essere discussi e condivisi nel gruppo delle educatrici e adeguatamente formalizzati nel progetto educativo, prevedendone anche alcune osservazioni specifiche e la loro documentazione.
Bibliografia
Hyson, M., C. Copple, and J. Jones (2006). Bringing developmental theory and research into the early childhood classroom: Thinking, emotions, and assessment practices. In I. Sigel and K. A. Renninger, eds. Child psychology in practice, Vol. 4: Handbook of child psychology. New York: Wiley;
Shonkoff, J. P., and D. Phillips, eds. (2001). Neurons to neighborhoods: The science of early childhood development. National Research Council and Institute of Medicine, Board on Children, Youth, and Families, Commission on Behavioral Sciences and Education. Washington, DC: National Academy Press
Articoli collegati
Per una definizione e alcune riflessioni sull'importanza dell'empatia in asilo nido, vedi Empatia e gestione delle emozioni in asilo nido.
Conclusione - Sviluppo emotivo e Progetto Educativo al Nido
In questo articolo abbiamo proposto alle educatrici di asilo nido alcune riflessioni su come inserire lo sviluppo emotivo dei bambini nel loro Progetto Educativo. Infatti, data l’importanza che lo sviluppo emotivo ha per la vita futura del bambino, è consigliabile che l’attenzione delle educatrici verso tale sviluppo sia esplicitata chiaramente nel Progetto Educativo, cioè nel documento fondante l’azione educativa delle educatrici stesse. A tale esplicitazione saranno collegate le relative osservazioni da eseguirsi da parte delle educatrici e la relativa documentazione.Abbiamo proposto alcune brevi riflessioni sull’inserimento nel Progetto Educativo di sezioni in cui si esplicitano i seguenti punti: 1) Creare un ambiente emotivo “sicuro”; 2) Proporsi come “modello” con risposte emotive appropriate e reali; 3) Aiutare i bambini a capire le emozioni proprie ed altrui; 4) Favorire e supportare la regolazione, da parte dei bambini, delle loro emozioni; 5) Riconoscere e apprezzare gli stili espressivi propri di ogni bambino; 6) Associare delle emozioni positive alle situazioni educative ed esperienze di apprendimento dei bambini. Scopo dell’articolo è avviare una discussione sull'inserimento delllo sviluppo emotivo nel proprio Progetto Educativo tra tutte le educatrici di asilo nido interessate, sia nella propria equipe educativa, sia nel nostro Forum.