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Prime relazioni tra bambini al Nido - Importanza

In questo articolo proporremo alcune riflessioni sulle prime relazioni sociali che i bambini instaurano tra loro negli asili nido, vedendo il relativo impatto sul loro sviluppo. Quest’articolo s’inserisce quindi nel quadro più ampio della cosiddetta “socializzazione secondaria”, evidenziando l’importanza delle prime relazioni sociali tra bambini sotto i 36 mesi, ed e stato curato dalla psicologa Milena De Giorgi, partendo da una serie di riflessioni sviluppate all'interno del gruppo di lavoro di Progetto Asilo Nido.

Come vedremo, i bambini di asili nido già a tre anni possono avere qualche problema a essere accettati dai loro pari. Inoltre, le prime difficoltà nelle relazioni con i coetanei possono determinare conseguenze negative per lo sviluppo sociale ed emotivo dei bambini.
Per capire perché alcuni bambini hanno difficoltà a relazionarsi con i coetanei, è importante studiare le prime fasi dello sviluppo delle relazioni tra pari.

Nota. Studiare le relazioni tra pari è particolarmente importante per bambini con bisogni educativi speciali. Il concetto stesso di integrazione si basa sul presupposto che è benefico per tali bambini vivere e crescere con i pari con sviluppo tipico (e viceversa). È quindi necessario che le educatrici di asilo nido operino proattivamente perché tali esperienze siano ripetutamente positive, non solo per quanto riguarda la sinergia con gli obiettivi educativi.

Importanza educativa delle prime relazioni sociali al nido

Un’idea dell’importanza delle prime relazioni tra bambini negli asili nido, e della loro valenza educativa, si può avere considerando questi 3 punti. 

Prime relazioni sociali al Nido - Bambini con bisogni educativi speciali e relazioni speciali

Da quanto riportato sopra, è particolarmente importante studiare le relazioni sociali tra pari che coinvolgono bambini con bisogni educativi speciali.
Uno dei presupposti dell’educazione dei bambini con bisogni speciali è: per tutti i bambini (e a maggior ragione per loro) è positivo condividere esperienze con i propri pari. Tuttavia, se tali esperienze con gli altri bambini sono molto negative, esse possono interferire con gli obiettivi educativi individuali.

Fortunatamente, come molte educatrici sanno per esperienza personale, negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia le relazioni tra bambini con bisogni educativi speciali e bambini con sviluppo tipico, se non condizionati da modelli esterni, sono simili se non uguali a tutte le altre (Buysse, Goldman e Skinner 2002). Nel caso in cui i bambini con bisogni educativi speciali siano in qualche modo rifiutati socialmente, raramente si sviluppano amicizie e relazioni sociali positive (ibid.).

Le educatrici dovranno quindi prestare molta attenzione agli eventuali condizionamenti derivanti da stereotipi o posizioni culturali degli adulti, sia discutendone con tutti i genitori del gruppo di bambini negli incontri a loro dedicati, sia all’interno del gruppo di lavoro stesso.

Importanza per le educatrici

Quanto abbiamo appena visto suggerisce alle educatrici e alle coordinatrici psicopedagogiche che è possibile agire negli asili nido per evitare problemi relazionali e scolastici nei bambini negli anni successivi.

Anche se molti ricercatori hanno descritto le prime relazioni tra pari, e tali relazioni sono ampiamente note alle educatrici negli asili nido, si osserva che in letteratura scientifica si è posta una minore attenzione alle abilità emotive, cognitive e comportamentali che sono alla base della capacità di interagire positivamente con gli altri bambini.

Una ricerca interessante a tal riguardo è in Hay, Payne & Chadwick (2004).
Hay ha proposto che le prime relazioni tra pari dipendono dalle seguenti competenze che si sviluppano nel corso dei primi due anni di vita (Hay, Payne & Chadwick 2004):

  • Attenzione congiunta
  • Controllo delle emozioni
  • Inibizione degli impulsi
  • Imitazione delle azioni altrui
  • Comprensione delle relazioni causa-effetto (iniziale, si svilupperà poi negli anni successivi)
  • Competenza linguistica

Nei bambini, carenze in tali competenze possono essere compensate da interazioni con adulti socialmente competenti, come i loro genitori e le educatrici, o con fratelli maggiori. Tuttavia, i pari (che stanno anche loro sviluppando gradualmente queste competenze) possono essere meno “indulgenti”. In tal modo gli ambienti e le situazioni basate sulle interazioni con i pari (in particolar modo gli asili nido) possono diventare una sfida difficile per alcuni bambini.

Le educatrici devono quindi porre particolare attenzione a bambini con disturbi dello sviluppo che alterino la capacità di attenzione e di imitazione (in particolare verso i 2-3 anni) e a bambini dal vocabolario limitato (verso i 3 anni).

Prime relazioni tra bambini al Nido - Importanza - Bibliografia

Buysse V., Goldman B.D., Skinner M.L. Setting effects on friendship formation among  young  children  with  and  without  disabilities.  Exceptional  Children 2002;68(4):503-517.

Crick N.R., Casas J.F., Mosher M. Relational and overt aggression in preschool. Developmental Psychology 1997; 33(4):579-588.

Criss M.M., Pettit G.S., Bates J.E., Dodge K.A., Lapp A.L. Family adversity, positive peer relationships, and children's externalising behavior: A longitudinal perspective on risk and resilience. Child Development 2002; 73(4): 1220-1237.

Hay D.F., Castle J., Davies L. Toddlers' use of force against familiar peers: A precursor to serious aggression? Child Development 2000; 7\(2):457-467.

Hay D.F., Castle J., Davies L., Demetriou H., Stimson C.A. Prosocial action in very early childhood. Journal of Child Psychology and Psychiatry 1999; 40(6): 906-916.

Hay D.F., Payne A., Chadwick A. Peer relations in childhood. Journal of Child Psychology and Psychiatry and Allied Disciplines 2004; 45(1):84-108.

Ladd GW, Troop-Gordon W. The role of chronic peer difficulties in the development of children's psychological adjustment problems. Child Development 2003-J 4(5): 1344-1367.

Rubin K.H., Burgess K.B., Coplan R.J. Social withdrawal and shyness. In: Smith P.K., Hart C.H., eds. Blackwell handbook of childhood social development. Malden, Mass: Blackwell Publishers; 2002:330-352.

Vitaro F., Gagnon C., Tremblay R.E. Predicting stable peer rejection from kindergarten to Grade one. Journal of Clinical Child Psychology 1990; 19(3):257-264.

Woodward L.J., Fergusson D.M. Childhood peer relationship problems and later risks of educational under-achievement and unemployment. Journal of Child Psychology and Psychiatry and Allied Disciplines 2000; 41(2): 191-201.

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Per una definizione e alcune riflessioni sull'importanza del temperamento del bambino per l'educatrice di asilo, vedi Temperamento al Nido.
Per una definizione e una analisi di come l'attenzione congiunta educatrice-bambino sia fondamentale per l'azione educativa e lo sviluppo del bambino: Attenzione congiunta al Nido e sviluppo.
Una discussione sul controllo delle emozioni per i bambini di 0-3 anni è presentata in Empatia e gestione delle emozioni in asilo nido.

Conclusioni - Prime relazioni tra bambini al Nido - Importanza

Le relazioni con i pari svolgono un ruolo di notevole importanza per lo sviluppo dei bambini di asilo nido e per la loro vita futura. In particolare, esperienze nei primi due o tre anni di vita hanno implicazioni per l'accettazione dei bambini da parte dei loro compagni di classe nella scuola dell’infanzia e nella successiva vita scolastica. Infatti, bambini che dimostrano buone  competenze relazionali e comportamenti prosociali verso i coetanei al nido, sono con maggior frequenza accettati dai loro compagni e interagiscono con loro con maggior frequenza. Di contro, bambini aggressivi o con scarse competenze relazionali sono spesso rifiutati dai loro pari.

Abbiamo osservato che queste scarse competenze sociali possono dipendere da vari fattori del bambino, come il temperamento, e della diade bambino-famiglia, come la qualità dell’attaccamento e la rete sociale che sostiene i genitori.

L’importanza delle prime relazioni tra bambini al nido è enorme se consideriamo bambini con bisogni educativi speciali, che possono non possedere tutte le capacità emotive, cognitive e comportamentali che sono alla base delle interazioni con i pari. Infatti, scarse e insoddisfacenti relazioni tra questi bambini e il resto del gruppo possono condizionare i primi problemi comportamentali ed emozionali, mentre le prime amicizie e relazioni positive con pari sembrano proteggere i bambini contro problemi psicologici che possono verificarsi nella successiva vita scolastica.


 

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