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Attenzione congiunta al Nido e sviluppo

In questo articolo vedremo le implicazioni per lo sviluppo del bambino (e quindi per le educatrici di asilo nido) di una particolare interazione tra bambino e educatrice: la cosidetta attenzione congiunta (“joint attention”).
Proporremo poi alcune linee guida per sostenere e promuovere l'attenzione congiunta negli asili nido.
L’articolo prende spunto da alcune riflessioni, relative alla realtà degli asili nido italiani, scaturite dal lavoro di Joan E. Test (2009), “Looking and Talking With Infants and Toddlers - Why It’s Important for Development”, Focus on Infant & Toddler vol. 22 n°1, 1-4, Association for Childhood Education International, a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti, ed è stato curato dalla psicologa Milena De Giorgi.

Importanza per le educatrici dell’attenzione congiunta per lo sviluppo al Nido

L’Importanza per le educatrici di asilo nido dell’attenzione congiunta bambino-educatrice è data sia dal notevole valore che essa assume dal punto di vista dello sviluppo del bambino (vedi ad esempio Carpenter, Nagell, Tomasello, 1998; Meltzoff, Kuhl, Movellan & Sejnowski, 2009, pag. 285; Tomasello 1995; Tomasello & Farrar, 1986), sia perché è facilmente inseribile e attuabile in qualsiasi contesto educativo.

Con l’attenzione congiunta si può inoltre migliorare complessivamente la qualità della relazione bambino-educatrice (Cain, Rudd, Saxon, 2007) e ottimizzare le opportunità educative per promuovere le capacità e gli approcci all’apprendimento (Liszkowski, Carpenter, Tomasello, 2007).

Definizione di attenzione congiunta

L'attenzione congiunta si ha quando il bambino e l’educatrice di asilo nido (o altro caregiver):

    1. Prestano attenzione contemporaneamente alla stessa cosa, in modo coordinato
    2. Sono entrambi consapevoli che l'altro sta prestando attenzione

(Cfr. ad esempio Dawson & Sterling, 2008). È importante notare l’aspetto di interazione sociale che caratterizza l’attenzione congiunta.

Negli adulti, il prestare attenzione coinvolge solitamente un’azione visiva (cioè si guardano le cose e vi si concentra l’attenzione). Nei bambini dell’asilo nido invece il prestare attenzione si verifica anche in altri modi (ad esempio toccando qualcosa, movendosi verso di esso, o ascoltando).

Esempi di attenzione congiunta in asilo nido sono:

  • Lattante e educatrice guardano insieme un giocattolo che l’educatrice gli agita davanti, scambiandosi occhiate ogni tanto e sorridendosi a vicenda
  • Un bambino indica un oggetto e dice “Ao”. L’educatrice guarda negli occhi il bambino, poi guarda l’oggetto e dice: “Sì Anna, abbiamo cambiato il quadro blu con questo nuovo, tutto verde”
  • Un bambino inizia a muoversi verso un libro, guarda l’educatrice e questa ricambia lo sguardo e, focalizzandosi poi sul libro dice “Anna, stai prendendo il libro degli orsetti?”

Vediamo ora l'importanza dell'attenzione congiunta in alcuni aspetti dello sviluppo del bambino.  

Promuovere l'attenzione congiunta negli asili nido

Le ricerche sull’attenzione congiunta sopra citate sono state eseguite in gran parte con i bambini e i loro genitori. La domanda che come educatrici ci poniamo è se sia possibile (e come) sostenere, facilitare e promuovere l’attenzione congiunta in un asilo nido.

Alcune buone prassi da seguire per introdurre e sviluppare l’attenzione congiunta nel proprio asilo nido potrebbero quindi essere (Test, 2009, modificate dall’Autrice):

  1. Attivare l’attenzione congiunta e relativa verbalizzazione attinente ogni volta (o almeno il più spesso possibile) che il bambino focalizza l’attenzione su qualcosa, tranne nelle situazioni in cui sia specificamente programmato di non intervenire, ad esempio durante il Cestino dei Tesori: vedi Gioco euristico - Cestino dei tesori. Per far ciò, l’educatrice dovrebbe:
    1. Essere consapevole delle opportunità in cui innescare l’attenzione congiunta; ad esempio, prestare attenzione ai gesti del bambino che dimostrano interesse per qualcosa
    2. Sintonizzarsi sul punto di interesse di un bambino, piuttosto che cercare di farlo sintonizzare su quello dell’educatrice
    3. Ampliare l’uso dell’attenzione congiunta a tutto quello che succede nell’asilo nido (ad esempio: emozioni dei compagni, movimenti, suoni, ecc.)
  2. Seguire, riconoscere e premiare i tentativi che i bambini in modo naturale fanno per focalizzare la propria attenzione verso quello a cui è attenta l’educatrice
  3. Una volta innescata l’attenzione congiunta, condividere gli interessi dei bambini. Ad esempio rispondere parlando di ciò che i bambini vedono e di quello che sembrano capire.

Si può osservare che l’attenzione congiunta, partendo dalla verbalizzazione (comunque indispensabile), si sposta sulla creazione di “conversazioni” con il bambino. Finché egli presta attenzione a quella cosa, è possibile per l’educatrice stimolarlo ulteriormente (ad esempio: “Ti piace?”, “Cosa ne pensi?” “Preferiresti...”, “Hai sentito come è..”. Questo indipendentemente dal fatto che il bambino abbia solo puntato col dito o ripeta più o meno sempre lo stesso “Ao”...

Si tratta quindi di considerare l’attenzione congiunta come pratica abituale delle educatrici.
In pratica, così come l’educatrice verbalizza una gran quantità di informazioni con il bambino, altrettanto può fare “attivando” e usando l’attenzione congiunta. Ad esempio, oltre ai citati esempi di giocattoli e giochi, è possibile sfruttare le immagini (e quindi i libri), gli arredi e la documentazione appesa in sezione, i momenti di routine (si pensi al cambio), tutte le attività (anche nei giochi liberi, se cercata dal bambino).

Nota sulla formazione specifica all’attenzione congiunta

È importante, oltre all’esercizio continuo, che l’educatrice possa usufruire di formazione specifica. Alcune ricerche (Caino, Rudd, e Saxon, 2007; Rudd, Caino, Saxon, 2008) hanno evidenziato che educatrici appositamente formate attivano più situazioni di attenzione congiunta (e la conseguenza per i bambini è stato uno sviluppo cognitivo e del linguaggio maggiore).

Attenzione congiunta e individualizzazione

Dal punto di vista dell’educatrice di asilo nido, creare e sfruttare occasioni di attenzione congiunta con ciascun bambino è un mezzo semplice e efficace per la individualizzazione del proprio agire educativo. Per approfondimenti sul ruolo dell’attenzione congiunta nell’individualizzazione, vedi Individualizzazione di azioni educative al Nido - Buone pratiche.

Da educatrice a educatrice

Sembra facile, ma non è così... ma come abbiamo imparato a verbalizzare 100 volte il giorno la stessa cosa come se fosse la prima volta che accade, beh, impareremo anche a progettare, usare e sfruttare dal punto di vista educativo l'attenzione congiunta...

Bibliografia - Attenzione congiunta al Nido e sviluppo

 

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Per approfondimenti sul ruolo dell’attenzione congiunta nell’individualizzazione, vedi Individualizzazione di azioni educative al Nido - Buone pratiche.

Conclusioni - Attenzione congiunta al Nido e sviluppo

In questo articolo abbiamo visto le implicazioni per lo sviluppo del bambino dell’attenzione congiunta bambino-educatrice di asilo nido. In particolare abbiamo visto che l’attenzione congiunta è un particolare tipo d’interazione sociale che permette al bambino sia un migliore sviluppo del linguaggio anche negli anni successivi all’asilo nido, sia un maggior sviluppo sociale e un maggior apprendimento della cultura sociale in cui vive. Abbiamo poi proposto alcune indicazioni utili all’introduzione dell’attenzione congiunta come pratica comune negli asili nido: 1) attivare l’attenzione congiunta e la relativa verbalizzazione attinente ogni volta che il bambino focalizza l’attenzione su qualcosa; 2) seguire, riconoscere e premiare i tentativi che i bambini fanno per focalizzare la propria attenzione verso quello cui è attenta l’educatrice; 3) una volta innescata l’attenzione congiunta, condividere gli interessi dei bambini e trasformare una semplice verbalizzazione in una conversazione. Infine, abbiamo visto l’importanza che una formazione specifica sull’attenzione congiunta assume per le educatrici di asilo nido.


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