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1. Creare e proporre sequenze nelle attività inzialmente proposte
1. Creare sequenze nelle attività inzialmente proposte
Per creare sequenze nelle attività proposte, l’educatrice può modificare le risorse fornite ai bambini. Ad esempio fornendo poche risorse all’inizio, o solo di un tipo, e successivamente introdurne altre.
Negli esempi delle osservazioni di cui sopra si vede un tipo di sequenzialità introdotta dall’educatrice tramite le risorse.
2. Proporre attività che si sviluppano in sequenza
2. Attività che si sviluppano in sequenza
Per proporre attività che si sviluppano in sequenza, l’educatrice può progettare:
- Tempi distinti per parti diverse dell’attività
- Azioni (del bambino) il cui risultato è la base per azioni successive
Nota: questi due criteri possono essere anche combinati tra loro.
2.1 Alcuni esempi di attività che si sviluppano in sequenza
2.1 Alcuni esempi di attività che si sviluppano in sequenza
L’educatrice può creare una sequenza temporale con verbalizzazioni tipo: “Appena avete finito questo..., faremo un gioco nuovo.” Dopo la conclusione della prima parte dell’attività, l’educatrice può usare frasi tipo: “Adesso useremo il vostro... per fare questo nuovo gioco...”
2.2 Esempio di attività che si sviluppa in sequenza
2.2 Esempio di attività grafico-espressiva che si sviluppa in sequenza
L’educatrice propone un’usuale attività grafico-espressiva, anticipando ai bambini che sarà un po’ più breve perché poi si passerà ad un nuovo gioco. Per segnalare quando sarà il momento di passare al nuovo gioco, ciascun bambino dovrà consegnare i propri fogli all’educatrice (“Dai, adesso chi vuole passare al nuovo gioco mi da i suoi fogli e iniziamo”).
A questo punto, via via che raccoglie i fogli dei vari bambini, l’educatrice riconosce ed elogia l’impegno di ciascun bambino, accogliendo la sua soddisfazione nell’aver completato il primo lavoro.
Quindi, rassicurando i bambini, trasforma i fogli dei bambini in “coriandoli” con l’uso del distruggi-documenti dell’ufficio. L’educatrice offrirà quindi i coriandoli ai bambini per una prima sperimentazione tipo lancio di coriandoli in aria (ad esempio: lanciandoli immediatamente in aria con “Evviva”).
Infine proporrà di raccogliere i coriandoli insieme (anche a fini di riordino e pulizia) per avviare una nuova attività di collage.
È consigliabile inserire il momento ludico motorio tra le due sequenze sedentarie per riattivare l’attenzione dei bambini.
Alcune note da considerare per questa attività in sequenza:
- L’educatrice deve considerare che il bambino il cui temperamento è caratterizzato da un basso livello d’adattabilità (vedi Temperamento al Nido), può non apprezzare la trasformazione del proprio foglio in coriandoli (l’educatrice deve prepararlo lungamente prima).
- Lo stesso dicasi per bambini che ancora non hanno sviluppato la capacità della sequenzialità.
- L’educatrice lascia la possibilità al bambino che voglia continuare la propria attività, di poterla ultimare con i propri tempi.
- L’uso del distruggi-documenti per creare coriandoli deve essere stato già visto e sperimentato dai bambini in qualche attività specifica nei giorni precedenti. Questo per minimizzare l’effetto della distruzione del proprio lavoro! Ciò nonostante, alcuni bambini non apprezzeranno quest’azione; a tali bambini si possono dare altri coriandoli, non ottenuti dal proprio lavoro.
2.3 Esempio di attività che si sviluppa in sequenza
2.3 Esempio di attività che si sviluppa in sequenza
L’educatrice propone un’usuale attività grafico-espressiva, anticipando ai bambini che sarà un po’ più breve perché poi si passerà ad un nuovo gioco. Per segnalare quando sarà il momento di passare al nuovo gioco, ciascun bambino dovrà consegnare i propri fogli all’educatrice (“Dai, adesso chi vuole passare al nuovo gioco mi da i suoi fogli e iniziamo”).
A questo punto, via via che raccoglie i fogli dei vari bambini, l’educatrice inizia a incollarli assieme a loro a un gruppo di scatoloni molto grandi e avvicinati tra di loro. Gli scatoloni possono essere in fila, tipo trenino, a quadrato come a costituire una stanza nella stanza, ecc. Dopo aver incollato i fogli, l’educatrice può innescare un gioco basato sullo scatolone decorato, evidenziando ripetutamente il valore del lavoro precedente ai fini del gioco attuale. Ad esempio “dai A., vedi che bello è giocare in uno scatolone tutto colorato da te?”.
Questa attività si differenzia dalla proposta di scatoloni da decorare da parte di ciascun bambino, poiché introduce una sequenza sia temporale, sia di azioni. Gli scatoloni infatti sono decorati con il prodotto di una precedente azione, poi, dopo la decorazione, inizia una nuova attività che sfrutta sia il prodotto iniziale, sia l’azione del decorare.
Nota. Gli scatoloni possono essere già presenti nella stanza (ad esempio sotto un telo, per generare curiosità verso il “nuovo” gioco accennato dall’educatrice), o portati nella stanza uno a uno per ciascun bambino che via via finisce. In questo caso, ai bambini che lasciano il disegno per avvicinarsi allo scatole, l’educatrice chiede se ha finito e, in caso affermativo, si fa portare i fogli. I bambini molto coinvolti nella propria attività invece continueranno per alcuni minuti.
Questi scatoloni possono essere riproposti, così decorati, per altre attività successive.
2.4 Esempio di attività che si sviluppa in sequenza con canzone
2.4 Esempio di attività che si sviluppa in sequenza con canzone
Per questo esempio, vedi la proposta educativa collegata alla canzone del treno: Arriva il treno.