In questo articolo proporremo alcune riflessioni e linee guida su come possano le educatrici, in maniera condivisa con la famiglia, analizzare un possibile problema nello sviluppo di un bambino di asilo nido. Tale problema è una delle cose più difficili da gestire all’interno di un rapporto educatrice-famiglia, quindi proporremo alcune linee guida che abbiamo osservato come utili e successivamente gli strumenti principali per raccogliere informazioni dai genitori, da noi provati, e qui condensati dalla dottoressa Milena De Giorgi.
L’importanza per le educatrici di asilo nido di un articolo su come analizzare lo sviluppo del bambino in maniera condivisa con la famiglia, anche ai fini di evidenziare un possibile problema, risiede nella difficoltà di tale compito. Questa difficoltà è sia tecnica, sia sopratutto comunicativa.
Alle educatrici di asilo nido capita di raccogliere le ansie dei genitori per possibili problemi nello sviluppo o nel comportamento del bambino. Inoltre alle educatrici di asilo nido capita anche di notare alcuni segnali di tali possibili problemi, e di proporli quindi ai genitori per un confronto. In entrambi i casi, il problema deve essere analizzato in maniera condivisa dalle educatrici con i genitori.
Per analizzare tale possibile problema, le educatrici devono:
Successivamente alle loro proprie osservazioni, le educatrici devono:
È chiaro che il rapporto tra educatrici e genitori deve essere improntato da apertura e fiducia reciproca, e dalla volontà di operare al meglio per il bene del bambino. Nota. Nel caso in cui, durante la comunicazione di un problema ai genitori, ciò provochi forti resistenze tali da mettere a repentaglio la fiducia tra le parti e la distruzione dell’alleanza educativa, è consigliabile per le educatrici far presenti tali resistenze e operare in maniera da evitare la rottura della relazione (potenzialmente deleteria per il bambino).
Per le educatrici di asilo nido, gli strumenti principali per raccogliere informazioni dai genitori sul possibile problema sono:
Un quarto punto può essere indispensabile nel caso di genitori che non parlano bene la lingua italiana:
Il primo punto è utile in qualsiasi situazione comunicativa.
In questo caso è importante che l’educatrice di asilo nido usi la domanda aperta come metodo per analizzare in maniera condivisa il possibile problema. Non basta cioè fermarsi ad una prima domanda, del tipo: “mi dica...”, ma porre domande aperte specifiche sulle varie circostanze e particolarità che emergono dalla comunicazione con i genitori: “Mi ha detto che è successo questo; si ricorda con chi stava il bambino, cosa stava facendo con i compagni, quanto tempo era passato da...”
Le domande devono essere poste in modo chiaro e diretto, usando un linguaggio semplice.
Il secondo punto è fondamentale: gli esempi di comportamento possono aiutare a comprendere il problema nella sua interezza.
I migliori osservatori del bambino sono i suoi genitori , quindi quanto riferiscono come accaduto è fondamentale per l’analisi, raccolto anche attraverso lo stimolo di domande puntuali da parte delle educatrici. A tal proposito l’educatrice deve ricordarsi che l’interpretazione di quanto accaduto può essere erronea. Gli esempi (e non le interpretazioni) devono essere raccolti nel resoconto dell’incontro con i genitori.
Tali esempi permettono inoltre di impostare una serie di osservazioni mirate (vedi Osservazione al Nido – Metodi e strumenti) da parte delle educatrici di asilo nido.
Il terzo punto è molto importante. Cosa è quello che stanno riferendo all’educatrice? È una loro osservazione sul bambino, una loro osservazione su altri bambini presi a paragone, un parere di un professionista (pediatra, ecc.), una loro interpretazione, quello che pensa la nonna, una loro proiezione?
Per individuarne l’origine, basta usare una domanda aperta, semplice e diretta: “Chi ha detto questo?”, “Chi pensa questo?”.
A volte capita che osservazioni di altri genitori o nonni siano importanti più per evidenziare le ansie dei genitori, piuttosto che circostanziare il problema.
I pareri professionali devono essere raccolti nel resoconto dell’incontro con i genitori.
Il quarto punto è indispensabile quando tra genitori e educatrici vi siano possibili barriere linguistiche e culturali. Ad esempio: genitori che non comprendano o non parlino bene l’italiano, educatrici che non comprendano o non parlino bene l’inglese, il francese o il tedesco (se usato dai genitori).
Per una riflessione su come l'educatrice di asilo nido possa comunicare con i genitori in maniera efficace, vedi Comunicazione famiglie - educatrici.
Per un approfondimento dell'osservazione, vedi Osservazione al Nido – Metodi e strumenti e gli articoli collegati.
In questo articolo abbiamo proposto alcune riflessioni e linee guida su come possano le educatrici, in maniera condivisa con la famiglia, analizzare un possibile problema nello sviluppo di un bambino di asilo nido. Per analizzare tale possibile problema, le educatrici devono: a) Raccogliere le preoccupazioni e contenere le ansie dei genitori; b) Raccogliere informazioni dirette e su quanto può essere collegato al problema ; d) Evitare di esprimere proprie impressioni o pareri.
Successivamente alle loro proprie osservazioni mirate, le educatrici devono inoltre riportare quanto da loro osservato ai genitori e, in maniera condivisa con loro individuare quali saranno i passi successivi. Abbiamo poi visto gli strumenti principali per raccogliere informazioni dai genitori sul possibile problema: 1) Domanda aperta; 2) Chiedere esempi di comportamento in ogni area di sviluppo; 3) Controllare da dove arriva quanto questi stanno affermando. Abbiamo infine visto l’importanza per le educatrici di asilo nido della presenza di un mediatore culturale durante l'analisi di un eventuale problema di sviluppo in maniera condivisa con una famiglia.