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Evidenze 2015 sullo Sviluppo del Linguaggio al Nido

Ecco una sintesi di varie evidenze scientifiche del 2015 sullo sviluppo del linguaggio del bambino che hanno rilevanza per i bambini al Nido d’infanzia, l’agire educativo di una educatrice e il Progetto educativo. Si tratta di un articolo di stimolo alla formazione di tipo evidence-based, rivolto principalmente a educatori e coordinatori pedagogici di asilo nido, per cui rimandiamo alla singola ricerca per i dettagli di ciascun studio. Inoltre, dato che vi sono centinaia di ricerche pubblicate sullo sviluppo del linguaggio ogni anno, il presente articolo sarà aggiornato nel tempo, man mano che reperiremo ulteriori studi sull’argomento pubblicati nel 2015.

Sviluppo del Linguaggio del Bambino al Nido: evidenze scientifiche

Promuovere lo sviluppo del linguaggio di ciascun bambino è uno degli aspetti preminenti dell’educazione in asilo nido, quindi è chiara l’importanza per una educatrice di nido d’infanzia di conoscere le più recenti e interessanti ricerche sull’argomento, e le possibilità di pratiche educative basate sulle evidenze scientifiche che ne scaturiscono.
Questo l’elenco delle evidenze scientifiche presentate nell’articolo (clicca per andare subito al paragrafo):

Vediamole in dettaglio.

Competenze sociali e apprendimento del linguaggio: ruolo dello “gaze shifting”

Sappiamo da tempo che i bambini apprendono nuove parole con maggior efficacia tramite interazioni sociali con altre persone, piuttosto che passivamente – ad esempio ascoltando audiolibri, o tramite l’esposizione a video. Dal punto di vista di una educatrice di asilo nido, è quindi giusto chiedersi quali siano le interazioni sociali e/o le competenze sociali che sono maggiormente utili nel promuovere lo sviluppo del linguaggio nei bambini, in modo da poterle considerare consapevolmente nel proprio operato educativo.

Sintesi della ricerca

Nella loro ricerca, Conboy et al (2015), si sono concentrati sul ruolo dell’interazione sociale nell’apprendimento di nuove parole, in particolare nel caso di bilinguismo, analizzando gli aspetti collegati al fondamentale fenomeno dell’Attenzione Congiunta (vedi l'articolo  Attenzione congiunta al Nido e sviluppo e collegati per approfondimenti). Le conclusioni sono molto interessanti, non solo per quanto riguarda l’apprendimento di una seconda lingua, ma anche per le evidenze sulle interazioni sociali quali strumento di promozione dello sviluppo del linguaggio del bambino già a 10-11 mesi d’età.

Evidenze utili per una educatrice di nido d’infanzia e per il Progetto Educativo

Secondo la ricrca di Conboy e colleghi (2015), uno dei metodi che i bambini usano per apprendere nuove parole è seguire lo sguardo (“gaze shifting”, letteralmente “spostamento dello sguardo”). Si parla di “gaze shifting” quando il bambino instaura un contatto visivo con una persona, e poi guarda lo stesso oggetto verso cui la persona dirige il suo sguardo. Si tratta di un comportamento sociale molto precoce, solitamente già ben presente verso i 9/10 mesi d’età.
Alcune evidenze derivanti da questa ricerca e/o confermate in questo studio, e molto utili per l’asilo nido, sono:

  • Le abilità sociali sono una chiave fondamentale per comprendere le parole non conosciute, anche di lingue diverse da quella familiare, e stimolare positivamente lo sviluppo del linguaggio del bambino al Nido
  • Stabilire un contatto oculare col bambino, e assicurarsi che poi sposti lo sguardo verso gli oggetti e le azioni che l’educatrice di asilo nido mostra, è un metodo molto efficace per ampliare il vocabolario conosciuto dal bambino – ben prima che il bambino possa riprodurre quelle parole.
  • Questi “giochi di sguardi” si evolvono naturalmente nel tempo con lo sviluppo complessivo del bambino, e possono diventare la base di interazioni educative basate sull’attenzione congiunta via via più complesse (si pensi alla lettura di libri, ecc.)
  • Per quanto questi spostamenti dello sguardo possano essere naturali nell’adulto che mostra un oggetto o un’azione ad un bambino, non necessariamente è facile per l’educatrice di nido d’infanzia metterli in campo con un gruppo di bambini. Da qui, l’eventuale necessità di una formazione specifica.

Riferimento

Barbara T. Conboy, Rechele Brooks, Andrew N. Meltzoff, Patricia K. Kuhl. Social Interaction in Infants’ Learning of Second-Language Phonetics: An Exploration of Brain–Behavior Relations. Developmental Neuropsychology, 2015; 40 (4): 216; DOI: 10.1080/87565641.2015.1014487

La “leva lessicale”: importanza della categorizzazione semantica per il riconoscimento di nuove parole nei bambini del Nido

Un aspetto interessante dello sviluppo del linguaggio dei bambini del Nido è l’apprendimento continuo di nuove parole. Dal punto di vista di una educatrice di asilo nido, è giusto chiedersi come i bambini apprendano queste parole, e quali parole eventualmente apprendano e comprendano meglio, per agire in maniera intenzionalmente educativa in tal senso.

Sintesi della ricerca

I bambini tendono a incrementare il loro vocabolario aggiungendo nuove parole che sono semanticamente collegate ai termini che già conoscono, fenomeno definibile come "leva lessicale" ("lexical leverage"). Borovsky et al (2015), in questa ricerca, hanno evidenziato che i bambini sono in grado di incrementare il numero di parole che usano e la conoscenza del loro significato grazie ad una interpretazione del nuovo nome degli oggetti che vedono, e che tale interpretazione avviene in maniera pressoché immediata.

Evidenze utili per una educatrice di nido d’infanzia e per il Progetto Educativo:

Secondo Borovsky e colleghi (2015), i bambini di circa 24 mesi d'età riconoscono più facilmente, e usano a loro volta, parole che appartengono a categorie di significato già ben conosciute.
Ne consegue che al Nido d’Infanzia, in particolare per la fascia dei 2 anni, è possibile promuovere in maniera molto efficace lo sviluppo del linguaggio del Bambino, in particolare del suo vocabolario passivo (termini compresi, ma non necessariamente usabili dal bambino in quella fase di sviluppo), usando in maniera mirata insiemi semantici con più parole collegabili tra loro (ad esempio: sinonimi). Questi insiemi semantici possono essere preparati all’interno del Gruppo di lavoro, e poi usati con i bambini durante le usuali situazioni educative quotidiane da parte di ciascuna educatrice. È possibile inoltre progettare sequenze di attività in cui tali insiemi possano essere usati in maniera naturale (ad esempio: letture specifiche in serie).

Riferimento

Arielle Borovsky, Erica M. Ellis, Julia L. Evans, Jeffrey L. Elman. Lexical leverage: category knowledge boosts real-time novel word recognition in 2-year-olds. Developmental Science, 2015; DOI: 10.1111/desc.12343

Aspetti educativi dello sviluppo del linguaggio

Rimandiamo l'educatrice, che voglia approfondire una serie di aspetti pratici per la promozione dello sviluppo del linguaggio al Nido d'infanzia, all'articolo Sviluppo del linguaggio al Nido – Punti chiave di Promozione.
Altre riflessioni educative sullo sviluppo del linguaggio dei bambini 0-3 anni, utili alle educatrici di asilo nido per il Progetto Educativo, sono proposte in Sviluppo del Linguaggio al Nido - Aree di Promozione; in tale articolo sono inoltre contenute ulteriori evidenze scientifiche su questo importante tema.
Per alcune riflessioni su proposte educative basate sulla lettura, rimandiamo le interessate a Lettura al Nido e Sviluppo del Linguaggio.

Evidenze 2015 sullo Sviluppo del Linguaggio al Nido: conclusioni

In questo articolo di formazione evidence-based abbiamo proposto una serie di conclusioni tratte da ricerche del 2015 relative allo sviluppo del linguaggio del bambino in età di nido d’infanzia, con implicazioni per l’operato educativo di una educatrice di asilo nido e per il Progetto Educativo. L’articolo, in continuo aggiornamento, attualmente ha posto in evidenza: (a) l’importanza della “leva lessicale” tramite insiemi di termini appartenenti alla stessa categoria semantica, efficace per il riconoscimento di nuove parole da parte del bambino; (b) il fondamentale ruolo delle prime competenze sociali, in particolare del cosidetto “gaze shifting”, nel facilitare l’acquisizione di nuove parole e complessivamente promuovere al meglio lo sviluppo del linguaggio del bambino da parte di una educatrice di nido d’infanzia.


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